La normativa in materia di climatizzazione (Decreto Ministeriale 10 febbraio 2014) ha introdotto l’obbligo del controllo caldaia. Ma cosa prevede esattamente la normativa? Su chi ricade la responsabilità? Quali sono le tempistiche da rispettare? In cosa consiste il controllo caldaia e chi lo esegue? Vediamo tutto quello che bisogna sapere per non incorrere in sanzioni e per usare la caldaia in piena sicurezza.
Cosa prevede la normativa sul controllo caldaia
Il Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito delle misure per l’efficienza energetica degli impianti di climatizzazione, in attuazione del DPR 74/2013, definisce i criteri generali per la revisione degli impianti termici, tra cui anche le caldaie. Dal 1 ° giugno del 2014 gli impianti termici devono essere obbligatoriamente muniti del nuovo libretto di impianto unico (sia per le nuove installazioni che per gli impianti già esistenti), una sorta di carta d’identità che accompagna l’impianto per tutto il suo ciclo di vita. L’ultimo decreto ha previsto inoltre un nuovo modello del rapporto di controllo di efficienza energetica che il tecnico che effettua la revisione è tenuto a compilare. Lo scopo di queste misure è migliorare l’efficienza energetica dell’intero impianto e garantirne la sicurezza.
Quali sono le tempistiche da rispettare?
Le tempistiche per il controllo caldaia vengono definite dal decreto 74/2013 che demanda al libretto d’uso e di manutenzione della caldaia l’indicazione sulle specifiche tecniche delle operazioni da eseguire e sulla periodicità con cui effettuarle. Questo perchè ogni impianto è diverso dall’altro e solo la casa produttrice può certificare con precisione i limiti e le caratteristiche del prodotto. In mancanza del libretto è il tecnico incaricato della manutenzione a stabilire la periodicità degli interventi di controllo.
Chi è responsabile del controllo?
La normativa chiarisce che la figura legalmente responsabile del controllo dell’impianto termico è il proprietario dello stesso, ad eccezione di tre casi:
- negli appartamenti dati in locazione, il responsabile diventa l’affittuario, a cui spettano anche gli oneri economici della procedura;
- nel caso di un sistema centralizzato a livello condominiale il responsabile è l’amministratore del condominio;
- nel caso di immobili la cui proprietà non ricada su persone fisiche ma su aziende o società, il responsabile è l’amministratore delegato.
Il responsabile può delegare le proprie funzioni per il mantenimento della caldaia al cosiddetto “terzo responsabile dell’impianto termico” che possegga i requisiti di idonea capacità tecnica, economica ed organizzativa, secondo quanto stabilito dal D.M. 37/2008. Chi delega deve fare in modo che il terzo responsabile sia messo nelle condizioni di adempiere agli obblighi, verificando anche la copertura finanziaria dell’intervento (accertamento che nel caso di un condominio avviene attraverso delibera dell’assemblea). Rimane da precisare che la responsabilità è in capo a chi delega fino a che non sia certificato attraverso relazione scritta la messa a norma dell’impianto, entro 5 giorni dal termine dei lavori.
In cosa consiste il controllo caldaia e chi può farlo?
Il controllo o la revisione della caldaia è la procedura obbligatoria che è necessario effettuare prima dell’accensione a pieno regime dell’impianto. Tale procedura comprende sia la manutenzione ordinaria (come la pulizia del bruciatore e la verifica della durezza dell’acqua) che il controllo dei livelli di sicurezza dell’impianto con la verifica ad esempio del corretto scambio dei fumi. Se il tecnico rileva la presenza di componenti malfunzionanti o usurati provvederà a sostituirli. Infine, viene effettuata una prova funzionale della caldaia. Il tecnico è tenuto a registrare tutti gli interventi e i controlli che ha effettuato sul libretto unico della caldaia e compilare il verbale che certifica l’avvenuta manutenzione dell’impianto in questione. Il controllo della caldaia è una procedura importante per la sicurezza dell’impianto stesso e per garantire un alto livello di efficienza energetica. Per questo deve essere eseguita da esperti tecnici in possesso di certificazione idonea.
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